Dopo il passaggio di Melissa, che ha raggiunto la categoria 5 e lasciato il segno sulle mappe e nella memoria, il grande Atlantico sembra tornato tranquillo. Nessuna tempesta in formazione, nessun sistema tropicale minaccioso all’orizzonte. Ma la domanda che tutti si pongono è inevitabile: la stagione degli uragani è davvero finita?
L’apparente quiete
Da giorni i satelliti mostrano solo distese d’acqua e nubi innocue. Il Centro Nazionale Uragani (NHC) di Miami non segnala alcuna perturbazione degna di nota, e i meteorologi parlano di “assenza di minacce imminenti” in tutto il bacino caraibico.
Un sollievo, certo, soprattutto dopo le settimane di tensione che hanno accompagnato l’evoluzione di Melissa. Ma la prudenza resta d’obbligo.
La stagione non è ancora chiusa
Perché, tecnicamente, la stagione degli uragani nell’Atlantico termina il 30 novembre. E sebbene le previsioni a breve termine siano incoraggianti, il mare resta più caldo della media — condizione che potrebbe ancora generare sistemi tropicali tardivi.
Gli esperti della NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) ricordano che il 2025 è stato finora un anno “sopra la media”, con numerose tempeste nominate e almeno cinque uragani di rilievo. Un contesto che invita a non abbassare la guardia troppo presto.
Nessun allarme, ma serve attenzione
Per la Repubblica Dominicana e i Caraibi, ciò significa che il rischio non è azzerato, anche se le probabilità di nuovi uragani diminuiscono col passare delle settimane.
“Non bisogna confondere calma con fine della stagione,” spiegano i meteorologi. “Le acque restano calde e le correnti possono ancora cambiare repentinamente.”
Insomma, meglio restare informati, monitorare gli aggiornamenti del NHC e non smontare del tutto le misure di prevenzione.
Un 2025 anomalo ma istruttivo
L’anno in corso ha mostrato un mix di fattori contrastanti: la scomparsa del fenomeno El Niño, che di solito frena l’attività ciclonica, e le temperature superficiali record nel Mar dei Caraibi e nell’Atlantico centrale. Elementi che, combinati, hanno favorito una stagione più attiva del previsto.
Melissa, in questo quadro, ha rappresentato il culmine di un periodo intenso, ma non necessariamente l’ultimo capitolo.
Cosa aspettarsi ora
Le settimane di novembre potrebbero trascorrere senza nuovi allarmi — e tutti lo sperano. Tuttavia, gli esperti ammoniscono: “Una sola tempesta tardiva può cambiare le statistiche di un’intera stagione.”
Il messaggio resta quindi chiaro: tranquillità sì, ma senza distrazioni.
Per gli italiani residenti nei Caraibi, a Miami, o nelle coste atlantiche dell’America Centrale, è il momento di tirare un sospiro di sollievo, ma tenendo d’occhio i bollettini ufficiali.
da fattinostri.it