giovedì 6 novembre 2025

Posposizione della Cumbre de las Américas a Punta Cana

 


Il governo dominicano ha annunciato lo spostamento all’anno prossimo della Cumbre de las Américas, che era inizialmente prevista per dicembre 2025 a Punta Cana, dopo “una attenta analisi della situazione nella regione”.
La decisione apre interrogativi sulle implicazioni internazionali e diplomatiche della Repubblica Dominicana e sulla preparazione logistica di eventi di tale portata.
Si tratta di un segnale politico e diplomatico che potrebbe riflettersi anche sulla posizione del Paese nei forum regionali.

Il sistema finanziario supera in RD i 3 trilioni in depositi: 40,8% del PIL

 


Secondo dati ufficiali, le raccolte del sistema finanziario dominicano hanno superato per la prima volta i RD 3 trilioni a giugno 2025, equivalenti al 40,8 % del prodotto interno lordo.
Si registra una crescita interannuale del 10,4 % rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Questo andamento indica un rafforzamento della liquidità nazionale e potenzialmente maggiore stabilità finanziaria — elemento che richiama l’attenzione dei policy-maker economici.

Operativo migratorio: 117 persone fermate

 


In un’azione condotta dalla Dirección General de Migración (DGM) nella provincia di San Juan de la Maguana sono state fermate 117 persone straniere in condizione irregolare, principalmente haitiani.
Durante l’operativo sono state anche sequestrate tre motociclette utilizzate presumibilmente per trasporto illecito di persone.
La misura riflette la crescente attenzione del governo verso le questioni migratorie e la sicurezza nei territori interni.

Il Presidente osserva (ritarda) la legge sui rifiuti solidi: attese modifiche

 


Luis Abinader ha inviato al Senato una osservazione formale alla legge sulla gestione dei rifiuti solidi (legge n. 225-20) che era stata modificata dal Congresso.
Tra le principali osservazioni: viene stabilito un termine di 12 mesi per la messa al bando dei materiali in foam e plastica monouso, e di 24 mesi per alcuni tipi di piatti con coperchio “integrato”. Viene inoltre rivisto il tema dell’autonomia municipale e i criteri per stazioni di trasferenza e discariche.
Il provvedimento evidenzia tensioni tra obiettivi ambientali e esigenze della libera impresa, e potenzialmente segna un rallentamento nella piena attuazione della normativa, con possibili ricadute su imprese, ambiente e investimenti.

Settore immobiliare e turistico-residenziale: nuovo protagonismo di alcune regioni


Una notizia recente segnala che la provincia di Puerto Plata sta diventando un “hub nuziale” della Repubblica Dominicana, con iniziative dedicate agli sposi e all’elite del turismo matrimoniale.
Questo sviluppo riflette una tendenza più ampia nel Paese: non solo turismo classico mare & sole, ma segmenti specializzati (matrimoni, turismo di lusso, residenze seconde) che stanno guadagnando terreno.
Per la comunità italiana e per gli expat, questa evoluzione può significare nuove opportunità: dall’acquisto di immobili residenziali di qualità fino a servizi correlati per il turismo di fascia alta.

Turismo europeo in ripresa e riconnessione con i mercati europei


Durante la fiera turistica internazionale World Travel Market Londres la Repubblica Dominicana ha ribadito la propria intenzione di potenziare la connettività aerea e attrarre turisti dall’Europa, in particolare dal Regno Unito.
Tra gennaio e settembre del 2025 il Paese ha registrato l’arrivo di circa 151 333 turisti britannici, con un incremento del 3,2 % rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
In parallelo, si sta puntando a nuove offerte e infrastrutture turistiche per elevare la qualità dell’esperienza, un aspetto che può avere ripercussioni positive anche per la comunità italiana residente e per chi opera nel turismo.
Un buon segnale: la Repubblica Dominicana si pone sempre più come destinazione internazionale con forti legami europei.

Crescono gli investimenti. La strategia economica


Il governo ha annunciato che la República Dominicana ha fatto registrare nei primi sei mesi del 2025 investimenti diretti esteri pari a circa 2 892,8 milioni di dollari, un incremento del 15,3 % rispetto allo stesso periodo del 2024.
Parallelamente, una recente analisi sottolinea che il Paese sta spostando la sua strategia economica: non più solo crescita quantitativa, ma qualità, innovazione e sostenibilità diventano fattori chiave per la competitività.
Tuttavia, persistono divergenze nelle previsioni: mentre il governo punta a una crescita del 5 % per il 2025, altre fonti – come il Ministerio de Hacienda y Economía – stimano un tasso più modesto tra 2,5 % e 3 %. Questo quadro potrebbe interessare chi vive o investe nella Repubblica Dominicana, perché segnala che l’ambiente economico è dinamico ma richiede cautela e selezione.

mercoledì 5 novembre 2025

Dopo Melissa, calma sull’Atlantico. Ma la stagione degli uragani è davvero finita?


Dopo il passaggio di Melissa, che ha raggiunto la categoria 5 e lasciato il segno sulle mappe e nella memoria, il grande Atlantico sembra tornato tranquillo. Nessuna tempesta in formazione, nessun sistema tropicale minaccioso all’orizzonte. Ma la domanda che tutti si pongono è inevitabile: la stagione degli uragani è davvero finita?

L’apparente quiete

Da giorni i satelliti mostrano solo distese d’acqua e nubi innocue. Il Centro Nazionale Uragani (NHC) di Miami non segnala alcuna perturbazione degna di nota, e i meteorologi parlano di “assenza di minacce imminenti” in tutto il bacino caraibico.
Un sollievo, certo, soprattutto dopo le settimane di tensione che hanno accompagnato l’evoluzione di Melissa. Ma la prudenza resta d’obbligo.

La stagione non è ancora chiusa

Perché, tecnicamente, la stagione degli uragani nell’Atlantico termina il 30 novembre. E sebbene le previsioni a breve termine siano incoraggianti, il mare resta più caldo della media — condizione che potrebbe ancora generare sistemi tropicali tardivi.
Gli esperti della NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) ricordano che il 2025 è stato finora un anno “sopra la media”, con numerose tempeste nominate e almeno cinque uragani di rilievo. Un contesto che invita a non abbassare la guardia troppo presto.

Nessun allarme, ma serve attenzione

Per la Repubblica Dominicana e i Caraibi, ciò significa che il rischio non è azzerato, anche se le probabilità di nuovi uragani diminuiscono col passare delle settimane.
“Non bisogna confondere calma con fine della stagione,” spiegano i meteorologi. “Le acque restano calde e le correnti possono ancora cambiare repentinamente.”
Insomma, meglio restare informati, monitorare gli aggiornamenti del NHC e non smontare del tutto le misure di prevenzione.

Un 2025 anomalo ma istruttivo

L’anno in corso ha mostrato un mix di fattori contrastanti: la scomparsa del fenomeno El Niño, che di solito frena l’attività ciclonica, e le temperature superficiali record nel Mar dei Caraibi e nell’Atlantico centrale. Elementi che, combinati, hanno favorito una stagione più attiva del previsto.
Melissa, in questo quadro, ha rappresentato il culmine di un periodo intenso, ma non necessariamente l’ultimo capitolo.

Cosa aspettarsi ora

Le settimane di novembre potrebbero trascorrere senza nuovi allarmi — e tutti lo sperano. Tuttavia, gli esperti ammoniscono: “Una sola tempesta tardiva può cambiare le statistiche di un’intera stagione.”
Il messaggio resta quindi chiaro: tranquillità sì, ma senza distrazioni.

Per gli italiani residenti nei Caraibi, a Miami, o nelle coste atlantiche dell’America Centrale, è il momento di tirare un sospiro di sollievo, ma tenendo d’occhio i bollettini ufficiali.

da fattinostri.it