martedì 16 settembre 2025

Atlantico in fermento: due nuove minacce tropicali si affacciano sull'oceano


Il mese di settembre, storicamente il cuore della stagione degli uragani, conferma ancora una volta la sua fama. Dall’ultima mappa diffusa oggi dal National Hurricane Center (NHC) si legge chiaramente una situazione turbolenta sull’Atlantico: due ampie aree di bassa pressione si stanno organizzando, e promettono di movimentare i prossimi giorni con la possibilità concreta di nuovi cicloni tropicali.

La più preoccupante delle due depressioni è quella situata al centro dell’oceano, a metà strada tra l’Africa e i Caraibi. Qui si sta formando un sistema ampio e sempre più organizzato, con temporali in consolidamento e una traiettoria diretta verso ovest-nord-ovest. Gli esperti parlano ormai di una probabilità altissima che si trasformi presto in depressione tropicale, e forse in tempesta vera e propria. I mari caldi che la circondano e la riduzione dei venti in quota creano le condizioni ideali perché questa onda tropicale diventi, nel giro di poche ore, la prossima tempesta nominata della stagione.

Più a est, appena uscita dalle coste africane, un’altra onda tropicale cerca di prendere forma. Al momento appare meno minacciosa, disturbata da polvere sahariana e aria secca che ne limitano lo sviluppo. Tuttavia, il suo cammino verso ovest potrebbe offrirle maggiore energia: se dovesse organizzarsi nei prossimi giorni, non si esclude che anche questo sistema si trasformi in un ciclone da monitorare con attenzione.

Il grande interrogativo resta la traiettoria. Per ora i modelli indicano che il sistema più avanzato potrebbe piegare leggermente verso nord, mantenendosi lontano dalle isole caraibiche. Ma le previsioni a lungo termine restano incerte: basta un cambio nei venti in quota o nella pressione atmosferica perché la rotta si modifichi, spingendolo più vicino alle Antille o persino verso il continente americano.

Meno probabile un impatto immediato da parte della seconda onda tropicale, ma la storia insegna che in settembre ogni nuova perturbazione può trasformarsi rapidamente in tempesta, con sviluppi imprevedibili.

L’Atlantico, insomma, è entrato nel suo periodo più caldo e insidioso. Per milioni di persone che vivono lungo le coste, dai Caraibi agli Stati Uniti, fino all’America Centrale, l’attenzione resta altissima. E la “nave del tempo” chiamata uragano continua la sua navigazione incerta, sospesa tra l’imprevedibilità della natura e la speranza che i venti pieghino altrove.


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