sabato 20 settembre 2025

Funzionario consolare itinerante: una proposta per aiutare i connazionali lontani da Santo Domingo


Durante l’assemblea del Comites di Santo Domingo, svoltasi ieri pomeriggio, il consigliere e segretario Flavio Bellinato ha rilanciato una proposta già emersa sulle pagine del nostro giornale alcune settimane fa: istituire un servizio di funzionario consolare itinerante, che si rechi periodicamente – ad esempio ogni sei mesi – nei centri più lontani dalla capitale, in particolare a Las Terrenas, dove vive una numerosa comunità italiana.

L’obiettivo è semplice ma cruciale: evitare agli anziani e ai residenti nelle zone remote i lunghi, faticosi e costosi viaggi a Santo Domingo, con partenze nel cuore della notte, per il rinnovo del passaporto. Con un calendario prestabilito di visite, ciascun connazionale potrebbe organizzarsi in base alla data, risparmiando tempo, fatica e denaro.

Alla proposta Bellinato ha fatto eco un breve intervento del funzionario dell’ambasciata, Rodolfo Colaci, presente all’assemblea. Questi ha inizialmente riconosciuto l’esigenza, ma ha limitato l’impegno a valutare i casi di connazionali impossibilitati a viaggiare. Ha poi frenato sulla fattibilità, citando i costi e la mancanza di fondi.

Una posizione giudicata poco convincente, tanto più quando il consigliere del CGIE, Paolo Dussich, si è detto disponibile ad accompagnare personalmente con la sua auto il funzionario, accollandosi persino le spese del viaggio.

Il nodo dei costi, in realtà, appare fragile: se si sommano le spese sostenute individualmente da decine di connazionali costretti a raggiungere Santo Domingo, il peso economico complessivo risulta certamente superiore a quello di un singolo funzionario itinerante. Inoltre, non mancano soluzioni logistiche: un’aula scolastica, un’associazione locale o una sede disponibile potrebbero benissimo ospitare il servizio, come già accaduto ad esempio quando l’ambasciata di Haiti ha inviato un suo rappresentante a Las Terrenas.

La proposta non nasce da un capriccio ma da un bisogno concreto e diffuso. Garantire il diritto di ogni cittadino italiano all’accesso ai servizi consolari, anche nelle zone più distanti, significa rafforzare il legame con lo Stato e con la comunità.

L’auspicio è che l’ambasciata raccolga il segnale arrivato dal Comites e apra la strada a una soluzione pratica ed equa, che non grava in maniera insostenibile sul bilancio ma che avrebbe un impatto enorme sulla vita quotidiana di tanti connazionali.

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