Un’analisi tra turismo, logistica e mercato locale
Chi vive a Las Terrenas lo sa bene: fare la spesa qui costa sensibilmente di più che a Santo Domingo, Santiago o in molte altre zone della Repubblica Dominicana. Non si tratta soltanto di una percezione, ma di una realtà economica consolidata nel tempo. La particolarità di questa cittadina, a metà tra comunità internazionale e villaggio caraibico, crea condizioni uniche che fanno lievitare i prezzi degli alimenti.
Ecco perché, in modo chiaro e dettagliato.
1. L’effetto “destinazione internazionale”: un mercato tarato sui consumatori stranieri
Las Terrenas non è una città dominicana come le altre. La presenza molto forte di residenti europei — francesi, italiani, canadesi, tedeschi — e di turisti con potere d’acquisto medio-alto ha trasformato il mercato locale.
Molti supermercati si comportano di fatto come negozi premium: grande selezione di prodotti importati, segmenti gourmet, brand europei, biologici, senza glutine, vegani, e tutta una categoria di alimenti che in altre zone del Paese non esistono o hanno una domanda molto limitata.
Questa struttura dell’offerta ha due effetti:
• aumenta il prezzo medio dell’intero carrello
• normalizza prezzi alti, perché molti residenti sono abituati a spendere cifre europee
In pratica: quando una parte della popolazione è disposta a pagare di più, il prezzo “accettabile” cambia per tutta la comunità.
2. Logistica complessa, grandi distanze e costi di trasporto elevati
Un altro elemento decisivo è la geografia. Las Terrenas si trova in una penisola poco industrializzata, lontana dai grandi centri di distribuzione. I prodotti alimentari arrivano quasi tutti da Santo Domingo, Santiago, La Vega o aziende locali di Samaná.
Il trasporto implica costi che altrove non esistono: pedaggi, maggior consumo di carburante, tempi di consegna più lunghi e piccole flotte che devono raggiungere strade interne spesso strette o dissestate.
Elettricità più cara + refrigerazione + logistica = costi operativi alti che finiscono inevitabilmente nel prezzo finale, soprattutto dei prodotti freschi.
3. Supermercati in concorrenza limitata: pochi attori, margini più alti
A differenza delle grandi città dominicane, a Las Terrenas non c’è una guerra di prezzi tra catene. Ci sono due o tre supermercati principali, alcuni minimarket e tanti colmados, ma il mercato resta piccolo e caratterizzato da una clientela mista.
Questo porta a un equilibrio in cui:
• i prezzi tendono ad allinearsi verso l’alto
• i costi operativi dei negozi sono più elevati
• nessuno ha incentivo reale ad abbassare i prezzi
Quando la popolazione è stabile, ridurre i prezzi non porta più clienti: porta solo meno margine.
4. Il boom degli affitti turistici e l’inflazione “da comunità internazionale”
Molti dominicani segnalano un fenomeno sempre più evidente: quando persone con redditi molto diversi vivono nello stesso luogo, il costo della vita tende a salire.
Las Terrenas ne è un esempio perfetto. L’aumento degli Airbnb, l’arrivo stagionale di europei e il boom di ristoranti e negozi orientati al turismo premium spingono verso l’alto l’intera economia locale. È un tipo di inflazione che non dipende solo dall’economia nazionale, ma dall’effetto sociale di una comunità internazionale.
5. Stagionalità: in alta stagione la spesa pesa di più
Tra novembre e aprile la popolazione di Las Terrenas può aumentare di migliaia di residenti temporanei, soprattutto europei. L’aumento della domanda fa salire automaticamente i prezzi di frutta, verdura, pesce, prodotti importati e alimenti da colazione “all’europea”.
In bassa stagione i prezzi scendono leggermente, ma mai fino al livello delle grandi città dominicane.
6. Energia elettrica e refrigerazione: un costo strutturale più alto
I costi energetici a Las Terrenas sono tra i più alti del Paese. Questo incide direttamente sulla catena del freddo: frigoriferi, congelatori, celle per carne e pesce, trasporto refrigerato.
Ogni prodotto che richiede freddo — latte, yogurt, carne, formaggio, burro, gelati — risulta più caro rispetto alle stesse categorie vendute in zone dal costo energetico minore.
7. Il ruolo della qualità percepita: consumatori più esigenti = prodotti più costosi
I residenti stranieri cercano spesso qualità superiore: frutta selezionata, prodotti biologici, pasta di marca, ingredienti per dieta mediterranea, salumi, vino europeo.
Questa richiesta di standard più elevati spinge i negozi a importare più merce, con conseguenti costi aggiuntivi: dazi, trasporti internazionali, margini dei distributori, margini dei rivenditori. Tutto questo si riflette direttamente sui prezzi al pubblico.
Il costo più alto della spesa a Las Terrenas non è frutto di una speculazione improvvisa, ma di un ecosistema economico complesso in cui logistica, turismo internazionale, costi operativi ed effetti sociali si intrecciano.
Per chi vive stabilmente in zona — italiani compresi — il risultato è evidente: un carrello che può costare dal 15% al 40% in più rispetto ad altre province dominicane.

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