Las Terrenas continua ad attirare migliaia di visitatori, ma sempre più residenti si chiedono cosa vedano di tanto affascinante in un luogo dove la bellezza originaria sembra ormai soffocata. Il paese che un tempo viveva di silenzi, palme e strade sabbiose è diventato oggi un agglomerato caotico, dove il cemento ha sostituito il verde e dove l’espansione edilizia procede senza tregua. Interi quartieri nati a ritmo febbrile hanno stravolto l’identità del luogo, trasformando la costa in una linea continua di costruzioni.
Le due arterie principali del paese, la Duarte e la Del Carmen, sono ormai un ingorgo permanente. Auto, motoconchos, camion e quad si muovono in un flusso lento, rumoroso e inquinante. Le ore di punta paralizzano tutto, rendendo quasi impossibile attraversare il centro. Il traffico, insieme al rumore costante formato da motori, clacson e musica sparata dai locali, ha cancellato quella sensazione di tranquillità che un tempo era il marchio di Las Terrenas.
A questo si aggiunge il problema, mai risolto, delle fognature. In vari punti del paese, soprattutto dopo i temporali, le acque reflue escono dai tombini e scorrono in strada, lasciando odori forti e creando ristagni che mettono in discussione qualsiasi standard igienico. Le immagini di liquami che attraversano le vie principali non sono più episodiche ma ormai frequenti, segno evidente di un sistema urbanistico che non ha retto alla crescita incontrollata.
Eppure, nonostante tutto, i turisti continuano ad arrivare. Forse attratti da un’immagine costruita nel passato o da una narrazione che non corrisponde più alla realtà quotidiana. Resta però aperta la domanda che molti residenti si pongono: cosa trovano di bello in un luogo che, giorno dopo giorno, sembra perdere ciò che lo rendeva davvero speciale?

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