Editoriale semiserio sull’arte tutta italiana di fare festa… centralizzata.
SANTO DOMINGO – Anche quest’anno il grande Ferragosto italiano in Repubblica Dominicana si celebrerà dove? Ma a Santo Domingo, ovviamente. Perché mai pensare che ci siano italiani altrove?
A quanto pare, noi di Puerto Plata, Las Terrenas, Samaná, La Romana, Santiago esistiamo solo sulla carta d’identità. Per il Ferragosto ufficiale siamo come i parenti lontani: ti ricordi che ci sono solo a Natale… se va bene.
Il paradosso tropicale
In Italia, il 15 agosto tutti scappano dalle città verso mare e montagna. Qui, per festeggiare, dobbiamo fare l’opposto: lasciare le nostre spiagge paradisiache e infilarci in un parco della capitale. Per sentirci dire che “l’italianità è ovunque”, salvo poi scoprire che… no, è solo lì.
Proposta indecente: un Ferragosto itinerante
E se invece il Ferragosto diventasse itinerante?
Un anno a Puerto Plata con grigliata di pesce e musica dal vivo.
L’anno dopo a Las Terrenas con linguine ai frutti di mare locali e musica italiana in riva al mare.
Poi a La Romana, con spritz al tramonto e gara di tiramisù.
Sarebbe anche un’occasione per scoprire la Repubblica Dominicana fuori dalle tangenziali di Santo Domingo e per dare a tutti, ma proprio a tutti, la possibilità di festeggiare senza macinare 300 chilometri.
Un piccolo sforzo, un grande passo
Non servono milioni, basta un po’ di organizzazione e un briciolo di fantasia. E magari il coraggio di rompere una tradizione che, a ben vedere, non è nemmeno tradizione ma semplice comodità.
Allora, cari organizzatori, che ne dite?
Il prossimo Ferragosto… ci vediamo a casa nostra?
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