lunedì 11 agosto 2025

Gli esperti in diritto costituzionale mettono in discussione il rinnovo massivo della “cedula”

 


Il massiccio rinnovo delle carte d'identità e di identificazione degli elettori ordinato dalla Commissione Elettorale Centrale, per un costo stimato di 6 miliardi di pesos, ha riaperto il dibattito sulla portata dei suoi poteri, sulla validità del documento e sull'utilizzo delle risorse pubbliche.

Dubbi sono sorti dal 2014, quando la Commissione Elettorale Centrale ha deciso di rilasciare carte d'identità con scadenza al 2024, in un'errata interpretazione della legge che stabiliva una scadenza decennale ma non ne rendeva impossibile il rinnovo.

Si è proseguito con la Risoluzione n. 15/2022, approvata dall'Assemblea Plenaria dell'organismo, che ha stabilito che l'attuale carta d'identità sarebbe rimasta valida fino alle elezioni comunali, congressuali e presidenziali del 2024 e, allo stesso tempo, ha presentato il disegno di legge per modificare il formato e la plastica del documento.

Il punto controverso della risoluzione del 2022 che introduce la nuova carta d'identità è questo:

In questo considerando si chiarisce che la JCE ha interpretato che, con l'entrata in vigore della legge 15-19, sostituita dalla legge 20-23, è scomparso l'articolo che stabiliva giuridicamente la validità decennale della carta d'identità, contenuto nella legge abrogata 8-92 e nel suo emendamento 26-01.

"Sebbene sia vero che gli effetti della Legge n. 8-92, come modificata dalla Legge n. 26-01, siano venuti meno, in virtù dell'abrogazione di entrambe le leggi con l'entrata in vigore dell'attuale Legge n. 15-19, Legge Organica del Regime Elettorale, specificamente per quanto riguarda il periodo di validità decennale (10) a cui era soggetta la Carta d'Identità ed Elettorale, la Plenaria della Giunta Elettorale Centrale ritiene necessario adottare le disposizioni necessarie al fine di dissipare eventuali dubbi della popolazione circa la validità dell'attuale formato e della plastica della Carta d'Identità ed Elettorale."

In pratica, ciò significa che un cittadino che ha ottenuto il documento nel 2019, ad esempio, lo ha visto scadere dopo cinque anni, non dieci come stabilito dalla legge vigente all'epoca.

Poteri in discussione

L'articolo 20, comma 12, della legge 20-23 conferisce alla Commissione Giudiziaria il potere di modificare, mediante delibera, la struttura, il formato e il contenuto della carta d'identità, ma non le conferisce espressamente il potere di stabilire o ridurre i periodi di validità, come invece faceva la legge che ha abrogato.

L'articolo 6 della Costituzione stabilisce che "tutte le persone e gli organi che esercitano poteri pubblici sono soggetti alla Costituzione, alla legge suprema e fondamentale e allo Stato di diritto".

Ciò significa, secondo gli esperti giuridici consultati, che una delibera amministrativa non può modificare diritti o termini precedentemente stabiliti dalla legge.

Diritti acquisiti e fiducia legittima

Coloro che hanno ricevuto la carta d'identità con il regime precedente lo hanno fatto con l'aspettativa che fosse valida per dieci anni, come indicato dalla legge che il Consiglio considera abrogata e che non ha rispettato nel 2014.

Anche se si ammettesse che questa disposizione sia stata eliminata, principi come l'irretroattività delle disposizioni che limitano i diritti (articolo 110 della Costituzione) e il legittimo affidamento – riconosciuti dalla Corte Costituzionale in sentenze come TC/0168/13 e TC/0441/15 – impongono che le modifiche rispettino le ragionevoli aspettative dei cittadini.

Per gli esperti, una modifica che di fatto riduce la validità di milioni di carte d'identità potrebbe essere interpretata come una violazione dei diritti acquisiti, soprattutto se non viene fornita alcuna giustificazione di sicurezza documentale o tecnologica.

Secondo la JCE, attualmente ci sono 8.075.894 cittadini in possesso di carta d'identità nazionale.

La risoluzione 15/2022 ha garantito che la carta d'identità sarebbe stata utilizzata per l'identificazione e il voto per tutto il 2024 e che il processo di rinnovo sarebbe iniziato solo dopo le elezioni. Un'altra risoluzione, la 49-2024, lascia in vigore la carta d'identità già scaduta "fino al completamento del processo di sostituzione, in una data che sarà annunciata dalla Commissione Elettorale Centrale".

Confronto internazionale

In Colombia, il Consiglio di Stato ha respinto una decisione simile a quella adottata dalla JCE (Commissione Elettorale Nazionale), stabilendo che il riconoscimento dei documenti non giustifica l'ignoranza del periodo di validità concesso dalla legge a ciascun titolare.

In pratica, non esistono precedenti recenti in altri Paesi per un rinnovo completo dei documenti d'identità senza una causa grave e chiaramente comprovata di sicurezza nazionale o tecnologica.

Impatto di bilancio e logistico

Il costo stimato di oltre 6 miliardi di pesos rappresenta un investimento pubblico significativo.

A ciò si aggiunge la sfida di rinnovare milioni di documenti in un breve lasso di tempo, che, se non attentamente pianificato, potrebbe portare a sovraffollamento, ritardi e al rischio di lasciare i cittadini senza un documento d'identità valido. La gara per la nuova carta d'identità ha dovuto affrontare sfide legali a causa di un ricorso.


tradotto dal Diario Libre

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