lunedì 1 dicembre 2025

Tra corrotti e corruttori: i conti che non tornano nel governo Abinader


Il governo dell’attuale presidente Luis Abinader continua a proclamare tolleranza zero contro la corruzione — ma, dagli ultimi scandali, la realtà sembra raccontare una storia diversa. 

  • Un’alleanza anticorruzione, la ADOCCO, ha chiesto audit forensi su dieci entità pubbliche — dal Ministero dell’Istruzione al settore agricolo — denunciando “irregolarità finanziarie gravi” e “contratti sospetti” assegnati senza trasparenza. 

  • Non si tratta solo di amministrazione allegra: tra le accuse più pesanti ci sono l’uso arbitrario di fondi destinati a scuole, appalti gonfiati, favori a ditte legate a politici, e prestiti facili a “amici degli amici”. 

  • L’opinione pubblica percepisce non un errore isolato, ma un pattern sistemico: una burocrazia che cresce (con decine di migliaia di nuovi impiegati pubblici) mentre servizi essenziali collassano — ospedali carenti, tribunali intasati, lentezza nella giustizia. 

In sintesi: le promesse di trasparenza suonano sempre più vuote. Il rischio per la Repubblica Dominicana — e per chi la osserva da fuori, magari con occhi europei — è che il “ritorno del boom” venga costruito con denaro pubblico sperperato, privilegi politici, e impunità. Un’atmosfera che inevitabilmente indebolisce la fiducia dei cittadini e mina le basi di una democrazia sana.

Domanda che un lettore dovrebbe farsi: come può un paese crescere davvero se le sue istituzioni restano fragili e permeabili agli interessi privati?

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