mercoledì 16 luglio 2025

Cittadinanza e decreto flussi: Borghese (Maie) interroga Tajani



La nuova legge sulla cittadinanza consente “l'ingresso e il soggiorno per lavoro subordinato allo straniero residente all'estero, discendente di cittadino italiano e in possesso della cittadinanza di uno Stato di destinazione di rilevanti flussi di emigrazione italiana, individuato con decreto del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, di concerto con i Ministri dell'interno e del lavoro e delle politiche sociali”

Un decreto che, a due mesi dall’entrata in vigore della legge, ancora non è stato emanato. Per questo Mario Borghese, senatore del Maie eletto in Sud America, ha presentato una interrogazione al Ministro degli Esteri Tajani per chiedere di “avviare le procedure necessarie all'approvazione del decreto”.Nella premessa, il senatore ricorda che “nell'iter di conversione del decreto-legge n. 36 del 2025, recante "Disposizioni urgenti in materia di cittadinanza", è stato presentato un emendamento, al fine di promuovere interventi per favorire il recupero delle radici italiane degli oriundi e il conseguente acquisto della cittadinanza italiana; tale emendamento inserisce un articolo che così recita: "1-octies. 

E' consentito, al di fuori delle quote di cui all'articolo 3, comma 4, con le procedure di cui all'articolo 22, l'ingresso e il soggiorno per lavoro subordinato allo straniero residente all'estero, discendente di cittadino italiano e in possesso della cittadinanza di uno Stato di destinazione di rilevanti flussi di emigrazione italiana, individuato con decreto del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, di concerto con i Ministri dell'interno e del lavoro e delle politiche sociali”". 

Il testo approvato, precisa Borghese, “è il risultato di una riformulazione chiesta dal Ministero per gli affari esteri e della cooperazione internazionale”. “Precisato che l'emendamento, così riformulato, ha avuto parere favorevole da parte del Governo e considerato che sono passati già due mesi dall'entrata in vigore della norma”, Borghese rileva che “numerosi possibili destinatari di questa norma sono in attesa di sapere le condizioni da individuarsi con decreto del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, di concerto con i Ministri dell'interno e del lavoro e delle politiche sociali; l'assenza di questo decreto rende, di fatto, la norma approvata inutilizzabile e quindi impedisce la piena attuazione della legge parlamentare”.

A Tajani, il senatore chiede di sapere “quali siano le ragioni di tale ritardo nell'avviare le procedure necessarie all'approvazione del decreto indicato; in che modo e in quali tempi si intenda dare seguito alla disposizione richiamata” e, infine, “se vi siano, allo stato, già proposte o iniziative per favorire il recupero delle radici italiane degli oriundi e il conseguente acquisto della cittadinanza italiana”. (aise) 

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