venerdì 18 luglio 2025

“Se Maometto non va alla montagna…” — Perché non portare il Consolato agli italiani lontani da Santo Domingo?



Negli anni passati, quando la sede della nostra ambasciata competente era a Panama, era prassi che un funzionario si spostasse periodicamente a Santo Domingo per facilitare le pratiche consolari, in particolare per il rilascio o rinnovo dei passaporti. All’epoca, il cittadino residente nella Repubblica Dominicana non poteva certo prendere un aereo per Panama solo per ottenere un documento, quindi la mobilità del funzionario era praticamente obbligatoria.

Tuttavia, quel sistema è un esempio virtuoso da seguire anche oggi. Oggi che l’Ambasciata è presente a Santo Domingo, molte comunità italiane – in particolare quelle di Puerto Plata e Las Terrenas, distanti circa 300 chilometri – si trovano a dover affrontare viaggi lunghi e costosi per semplici adempimenti amministrativi come la raccolta delle impronte digitali per il passaporto. Si tratta spesso di persone anziane, famiglie con bambini o cittadini con difficoltà a spostarsi e che, sovente, devono mettersi in viaggio ad orari impossibili per arrivare in tempo all’appuntamento.

Il paradosso è evidente: il governo dominicano ha adottato un sistema di outreach efficace, inviando propri funzionari nei diversi distretti per facilitare le pratiche ai cittadini dominicani. E noi?

Non sarebbe più logico ed equo che fosse il Consolato a muoversi, organizzando giornate itineranti nelle aree con una presenza significativa di italiani? In molti Paesi europei ed extraeuropei questo accade già: laddove le distanze sono importanti, si pianificano missioni consolari per garantire un servizio più umano e accessibile.

E non si chiede certo che ciò avvenga con frequenza mensile: anche una sola missione consolare ogni sei mesi, programmata e annunciata con anticipo, sarebbe più che sufficiente. Il cittadino, conoscendo la scadenza del proprio passaporto, può benissimo organizzarsi per tempo. La soluzione è semplice, pratica e già collaudata altrove.

Non si tratta solo di efficienza, ma anche di rispetto e attenzione verso chi rappresenta l’Italia all’estero. Portare il Consolato nei territori dove vivono i nostri connazionali è un segno concreto di vicinanza e riconoscimento.

L’auspicio è che anche la nostra Ambasciata in Repubblica Dominicana possa valutare questa possibilità con spirito pratico e sensibilità istituzionale.

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