lunedì 28 luglio 2025

Cristoforo Colombo era davvero italiano? E la sua scoperta fu una benedizione… o una tragedia?


Cristoforo Colombo: eroe per alcuni, invasore per altri. Navigatore genovese, celebrato in tutta Italia, ammirato (e anche discusso) in Spagna e nelle Americhe. Ma a ben vedere, una domanda sorge spontanea: possiamo davvero definirlo "italiano"?

Genovese sì, italiano… ni

Colombo nacque a Genova nel 1451. Questo è uno dei pochi dati certi della sua biografia. Ma all’epoca, l’Italia non esisteva. C’erano stati indipendenti come la Repubblica di Venezia, il Ducato di Milano, il Regno di Napoli, lo Stato Pontificio… e appunto la Repubblica di Genova, patria di commercianti e navigatori. L’identità nazionale italiana, come la conosciamo oggi, sarebbe nata solo nel 1861, più di tre secoli dopo la morte di Colombo.

Dunque, chiamarlo "italiano" è tecnicamente scorretto, almeno in senso storico. Lui stesso si firmava spesso in spagnolo o latino e operò per conto della Corona di Castiglia, non di una potenza "italiana".

Tuttavia, se consideriamo "italiano" chi ha radici nella penisola e nella sua cultura, allora sì: Colombo era italiano di origine, così come Leonardo da Vinci o Dante Alighieri. Ma attenzione a non proiettare identità moderne su epoche passate.

Una scoperta… per chi?

E qui arriva la seconda, più delicata domanda: la sua impresa portò bene o male?

Dal punto di vista europeo, fu una rivoluzione. Aprì la strada a secoli di colonizzazione, commercio, scambi, migrazioni e — in prospettiva — alla nascita del mondo moderno. Senza Colombo (e quelli che vennero dopo di lui), non esisterebbero le Americhe così come le conosciamo oggi.

Ma dal punto di vista delle popolazioni caraibiche, la sua impresa segnò l’inizio di una catastrofe. Quando Colombo arrivò, gli indigeni Taíno vivevano in un equilibrio relativamente pacifico con la natura, senza grandi guerre, senza armi da fuoco, senza cavalli, e soprattutto senza le malattie europee come il vaiolo, l’influenza o il morbillo.

Nel giro di pochi decenni, quelle popolazioni furono decimate. Schiavizzate, convertite con la forza, espropriate delle loro terre, e infine sostituite da schiavi africani importati con la tratta atlantica.

Un eroe controverso

Colombo fu un uomo del suo tempo: ambizioso, determinato, ma anche spietato. Non fu né un santo né un demonio, ma un protagonista della storia. La sua figura divide: in America Latina molte statue sono state abbattute o contestate, in segno di protesta contro il colonialismo. In altri luoghi viene ancora celebrato come un pioniere.

E allora?

Forse la vera domanda non è se Colombo fosse italiano o se la sua scoperta portò bene o male. Forse dovremmo chiederci come vogliamo ricordarlo oggi: come simbolo di incontro tra mondi, o come monito sulle conseguenze dell’arroganza e della conquista.

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